Prove di mobilità urbana del futuro a Brescia. In città ha preso il via una sperimentazione innovativa che vuole unire le potenzialità dell’auto elettrica a quelle della guida autonoma per definire un nuovo modello di car sharing. Nel nuovo modello non è più l’utente che raggiunge l’auto, ma quest’ultima che da sola si dirige da lui, permette di guidare fino a destinazione e poi riparte in autonomia verso un parcheggio, una stazione di ricarica o un nuovo cliente. Protagonisti di questo progetto, che unisce diversi obiettivi, quali la decarbonizzazione delle città, la riduzione del traffico e la sostenibilità ambientale, sono il Gruppo A2A, il Politecnico di Milano e Most (Centro Nazionale per la Mobilità Sostenibile). Il primo passo in questa direzione è stato compiuto nella città lombarda, con una Fiat 500 elettrica che ha percorso il suo primo chilometro in modalità di guida totalmente autonoma. Si tratta del primo test in Italia su strade aperte al traffico per analizzare l’interazione tra questa tipologia di vettura e la complessità della mobilità di una città.
Anche lo sviluppo di un sistema di ricarica wireless
Promossa all’interno del partenariato Most, l’iniziativa nasce dalla collaborazione tra il team di Ricerca e Sviluppo di A2A e il gruppo di lavoro AIDA (Artificial Intelligence Driving Autonomous) del Dipartimento di Elettronica, Informazione e Bioingegneria del Politecnico di Milano. Parallelamente, insieme al Dipartimento di Energia – sezione Elettrica del Politecnico di Milano, è in corso lo sviluppo di una soluzione che completi l’esperienza di autonomous driving attraverso un sistema di ricarica wireless (Wpt) per veicoli elettrici. Il prototipo, con una potenza pari a 7 kW, è progettato per aumentare l’efficienza del servizio, eliminando la necessità dell’intervento umano anche durante la fase di ricarica della batteria.
Eccellenza tecnologica italiana
Il progetto testimonia l’eccellenza tecnologica italiana, grazie al sistema di guida autonoma sviluppato dal Politecnico di Milano. Questa soluzione integra un setup di hardware avanzato, composto da sensori di ultima generazione, attuatori, servizi di networking e unità di calcolo, con algoritmi di intelligenza artificiale progettati per imitare il comportamento di un conducente umano, garantendo elevati standard di precisione e sicurezza durante la guida. I veicoli possono operare a bassa velocità (fino a 30 km/h), consegnarsi agli utenti, parcheggiarsi autonomamente o dirigersi verso un altro cliente o una stazione di ricarica, riducendo significativamente i rischi e semplificando la gestione del servizio di car sharing.
Test in città fino a novembre
La sperimentazione proseguirà fino alla fine del prossimo novembre, con un paio di test al mese, interessando un’area che copre una vasta porzione di città, che include centro storico e quartieri limitrofi. Ogni test viene monitorato da un supervisore a bordo del veicolo in modo da intervenire tempestivamente in caso di necessità, e da una control room dedicata nella sede A2A di via Lamarmora che garantisce il monitoraggio delle operazioni in tempo reale.
Le potenzialità di un progetto innovativo
«Crediamo che il progetto rappresenti un passo importante nella definizione della mobilità urbana del futuro. Le potenzialità della guida autonoma combinate a quelle del car sharing, possono favorire l’efficientamento degli spostamenti, la fluidità del traffico, un trasporto più sicuro e sostenibile e un progresso nella decarbonizzazione delle città – ha commentato l’AD di A2A Renato Mazzoncini –. Nei centri urbani italiani vive oltre il 70% della popolazione, percentuale destinata a superare l’80% nei prossimi anni. Per una Life Company come A2A è dunque importante studiare soluzioni innovative e sostenibili, per contribuire a raggiungere la neutralità climatica, una partita che si gioca e si vince proprio nelle città».
Entusiasta la sindaca della città, Laura Castelletti. «Brescia si conferma terreno fertile per progetti pilota di rilevanza non solo nazionale. Lo siamo stati oltre 50 anni fa con il teleriscaldamento, poi con il termoutilizzatore e con la metropolitana leggera automatica – ha dichiarato la prima cittadina –. Oggi proseguiamo su questa strada con un’innovazione che pone Brescia come modello europeo per il futuro della mobilità urbana».
Nuovi modelli di mobilità sostenibile
«Questa sperimentazione rappresenta un fondamentale passo in avanti verso nuovi modelli di mobilità sostenibile, raccogliendo e mettendo a frutto anni di esperienze fatte dal Politecnico di Milano nell’ambito delle competizioni su pista di auto autonome, della 1000 Miglia edizione 2023 e 2024 e anche nell’ambito della ricarica wireless dei veicoli elettrici», ha sottolineato il professor Sergio Matteo Savaresi del Politecnico di Milano.
«Questo progetto non è solo un esempio di eccellenza tecnologica, ma un’espressione delle potenzialità generate dall’integrazione di competenze multidisciplinari – ha dichiarato il presidente del Most Ferruccio Resta –. Most rappresenta un modello di valore grazie a un approccio collaborativo che supera i confini tradizionali tra pubblico e privato nell’affrontare le sfide della mobilità. Questa capacità di mettere a sistema conoscenze eterogenee permette di accelerare il cambiamento, sviluppando soluzioni concrete che migliorino le città e la vita dei cittadini. È attraverso piattaforme come Most che l’Italia afferma il suo ruolo di laboratorio d’innovazione nella mobilità sostenibile a livello europeo».