06/03/2020
Servizi a Rete

A Sesto San Giovanni la biopiattaforma che unisce depuratore e termovalorizzatore è progettata con i cittadini

547 nuovi posti di lavoro, 2.200 veicoli alimentati a biometano ogni anno, una drastica riduzione dell’anidride carbonica, la riqualificazione delle aree verdi, l’impiego delle migliori tecnologie sul mercato per il contenimento dei fumi e degli odori: sono questi alcuni degli elementi che caratterizzano il progetto definitivo che trasformerà il termovalorizzatore di Sesto San Giovanni e il depuratore adiacente in una biopiattaforma dedicata all’economia circolare.

Un impianto che sarà carbon neutral (a zero emissioni di CO2), e in grado di impiegare i fanghi di depurazione e la frazione umida dei rifiuti per produrre biometano, energia pulita ed eco-fertilizzanti.

Il progetto, presentato nella sua fase definitiva in un incontro pubblico con il Comune di Sesto San Giovanni da Gruppo CAP, gestore del servizio idrico integrato della Città metropolitana di Milano e CORE, Consorzio Recupero energetici, ha integrato le istanze della cittadinanza emerse dal percorso partecipativo BiopiattaformaLab che ha preso vita già a novembre 2018.

Il progetto di Sesto San Giovanni, metterà al servizio della comunità un impianto all’avanguardia, frutto di continue ricerche e studi, afferma Alessandro Russo, presidente e amministratore delegato di Gruppo CAP. Un impianto unico in Italia, che si avvarrà delle migliori tecnologie per ridurre al minimo l’impatto ambientale e che si candida a diventare un modello replicabile non solo nel nostro Paese, ma anche all’estero.

Un polo green che creerà valore, occupazione e risparmio in bolletta per tutti i cittadini coinvolti”.

Il nuovo impianto di via Manin, grazie a un investimento che ammonta a 56 milioni di euro, intende diventare un punto di eccellenza per la produzione di biometano dalla frazione umida dei rifiuti (FORSU) e per la valorizzazione dei fanghi da depurazione.

La linea di trattamento della FORSU tratterà 30.000 tonnellate/anno di rifiuti umidi provenienti dai comuni di Sesto San Giovanni, Pioltello, Cormano, Segrate, Cologno Monzese, cioè i cinque Comuni lombardi che sono parte di CORE, ora affidati a strutture esterne.

In questo modo, sarà possibile produrre una quantità di biocarburante tale da alimentare l’equivalente di 2.200 veicoli, per un percorso di 15.000 km all’anno.

Tra gli aspetti più rilevanti c’è la drastica riduzione dell’impatto ambientale rispetto alle performance dell’attuale impianto, la cui chiusura è prevista per l’anno prossimo.

Guardando ai dati, tutte le emissioni di agenti inquinanti saranno inferiori alle attuali: siamo in presenza di una drastica diminuzione dell’ossido di azoto (Nox) che arriva a -84%, di anidride solforosa (So2) con un -83% e della CO2 nell’ordine di un -85%, mentre grazie al potenziamento del sistema di trattamento dei fumi e dei sofisticati dispositivi di monitoraggio installati, le emissioni diminuiranno del 76%.

Stesso discorso per gli odori, destinati a diminuire alla luce del fatto che la struttura non prevede più il compostaggio dell’umido, e sarà dotata di una doppia camera per il caricamento della FORSU.  Il termoimpianto per il trattamento dei fanghi valorizzerà 65.000 tonnellate/anno di fanghi umidi, pari a 14.100 tonnellate/anno di fanghi essiccati, interamente prodotti dai depuratori di Gruppo CAP: quelli che prima erano scarti da smaltire, serviranno a produrre ben 11.120 MWh/anno di calore per il teleriscaldamento e recuperare fosforo da impiegare come fertilizzante.

In questo modo, il 75% dei fanghi verrà trasformato in energia e il 25% in fertilizzante. Il tutto comporterà inoltre un significativo risparmio in bolletta per i cittadini e una sensibile riduzione delle emissioni di anidride carbonica, con diminuzioni che varieranno dal 77% al 92%.

Sia nella fase di realizzazione che nella fase successiva di funzionamento dell’impianto, il confronto con i cittadini resterà un riferimento costante atto a garantire trasparenza su tutte le informazioni legate all’attività dell’impianto.

Il progetto definitivo, completato nel novembre scorso, è stato consegnato alla Regione Lombardia per l’avvio del Provvedimento Autorizzatorio Unico Regionale (PAUR), che comprende tra gli altri il VIA (Valutazione Impatto Ambientale).

Solo dopo la presentazione ai cittadini e alle amministrazioni, e alle fasi tecniche che prevedono le dovute verifiche e perizie, si passerà nell’agosto 2020 alla gara per la progettazione esecutiva.

 

I dati del progetto preliminare

 

 

 

 

 

 

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