Sono passati più di due anni dall’accensione della centrale a biomassa di Rivarolo Canavese. Metà della sua funzionalità, tuttavia non è stata ancora garantita alla città. L’impianto infatti produce esclusivamente energia elettrica ed era stata proprio la Provincia, un anno e mezzo fa, a “intimare” alla centrale anche la produzione di calore per la rete del teleriscaldamento.
Entro la fine dell’anno la Città metropolitana concederà le nuove autorizzazioni all’esercizio che arrivano dopo le sollecitazioni del Comune e del comitato “Non bruciamoci il futuro”.
A questo punto qualcosa sembra muoversi nella giusta direzione. Tutto era partito dal fatto che la Eurotec di Savigliano, dopo il fallimento del consorzio Asa, non aveva ancora terminato i lavori.
“Abbiamo fino ad oggi provveduto a tutto quanto fosse nelle nostre competenze per riuscire a fornire calore agli edifici pubblici e privati di Rivarolo collegati alla rete” confermano dalla Cofely del gruppo Engie, l’azienda francese che gestisce la centrale a biomassa.
A seguito delle difficoltà di Asa, Cofely/Sipea ha sottoscritto nell’Agosto 2014, un accordo con Eurotec, per l’avvio in tempi brevi del servizio di teleriscaldamento. Cofely/Sipea ha immediatamente rispettato l’impegno preso, facendosi carico, nonostante non fosse di sua competenza, dei lavori di connessione della centrale stessa alla rete che sono stati portati a termine il 31 Gennaio dello scorso anno.
Tuttavia ancora non si riscontra ancora alcuna azione da parte della Eurotec volta a far sì che la cittadinanza rivarolese possa effettivamente beneficiare dell’energia termica prodotta con fonti rinnovabili dall’impianto dell’ex Vallesusa.
Diversa la posizione dell’azienda di Savigliano. «Il collegamento è terminato – fanno sapere da Eurotec – resta da completare solo la messa in sicurezza». Salvo imprevisti, entro fine dicembre la rete del teleriscaldamento, oggi alimentata a metano, distribuirà calore a Rivarolo tramite la centrale a cippato.