Un settore peculiare all’interno dei servizi idrici, dove convivono una forte disomogeneità sul territorio e l’adeguamento a principi europei: Paola Matino, amministratore unico di Luel – Laboratorio Utilities & Enti locali di Bologna, offre la fotografia del settore di depurazione delle acque, a cui è dedicato il convegno “Il servizio di depurazione in Italia tra regolazione e industria” che si è svolto a Ravenna nell’ambito del laboratorio per la gestione dei rifiuti, dell’acqua e dell’energia “Labelab”.
Relatori provenienti dal mondo accademico e dalle società di servizi, dagli ordini professionali e dalle associazioni, moderati da Matino, sono protagonisti del convegno che costituisce la quarta tappa del Roadshow di H2O, il tour di eventi preparatori alla prima fiera italiana sul servizio idrico in programma a Bologna dal 19 al 21 ottobre per iniziativa di BolognaFiere in collaborazione con Luel – L’Hub. La trasmissione dell’evento in diretta su Periscope (utente @paolamatino) ha contato 99 spettatori.
“Il settore della depurazione – spiega Matino – ha un’anima di servizio pubblico e un’anima di servizio industriale, e nel suo ambito valgono i principi europei del settore idrico: il primo di essi è che chi inquina paga, il cosiddetto ‘polluter pays principle’, c’è poi il principio della ‘full cost recovery’, la totale copertura del costo con la tariffa, il piano Blueprint, per la salvaguardia delle risorse idriche europee e il principio della sostenibilità ambientale. Sul territorio italiano, il servizio presenta poi una realtà disomogenea – continua Matino – : 3 utenti su 10 non godono del servizio di depurazione e il 65% degli impianti di depurazione in Italia sono al Nord”.
Al centro della svolta recente nella depurazione, ci sono molte novità normative. “Oggi nella regolazione si sta andando nella direzione giusta, con un’Autorità unica, ma ci sono ancora alcune difficoltà che si possono migliorare” spiega Gerardino Castaldi di Luel, fondatore del sito Acquainfo e tra i massimi esperti in Italia di tariffe idriche. Castaldi fa una carrellata dei piccoli e grandi problemi che devono affrontare gli addetti ai lavori a fronte della nuova regolazione dei servizi a rete, dalla divisione delle competenze tra regolatore locale e Autorità all’aumento progressivo della quota fissa nella definizione delle tariffe. L’esperto ricapitola gli ultimi decenni di norme sui servizi, fino al gennaio 2012 con la riforma che fa capo all’autorità AEEGSI. “Ad oggi abbiamo contato circa 400 provvedimenti emanati dall’autorità, la quantità di essi sta mettendo in difficoltà di gestori, soprattutto di piccole e medie dimensioni” dice.
Metodiche di controllo, di campionamento e funzione dei laboratori autorizzati sono al centro dell’intervento di Mauro Bocciarelli, tesoriere nazionale dell’Ordine dei Chimici. Tra gli obiettivi dell’attività di analisi, che Bocciarelli illustra con applicazione agli impianti di produzione agroalimentare, il monitoraggio della qualità delle acque reflue delle fognature e la verifica dell’impatto di alcuni componenti sulle attività di depurazione.
Rappresenta “un cambio di cultura, che premette di usare la tecnologia in accordo con la tutela dell’ambiente e del patrimonio”, l’installazione delle reti per i servizi senza la realizzazione di scavi. A illustrare questa nuova possibilità, “che evita lavori stradali, colonne di auto ferme in città, deterioramento di strutture importanti come i lastricati storici delle città e riduce i rischi legati agli incidenti sul lavoro”, il membro di IATT (Italian association fot trenchless technology) Feliciano Esposto. A disposizione anche tecnologie senza scavo per i lavori di manutenzione e rinnovo delle reti esistenti o il georadar, che permette di conoscere il sottosuolo prima di andarlo a scavare. “E’ criminale oggi – aggiunge – installare una fibra ottica senza sapere cosa c’è sotto terra”.
Altre tecnologie migliorano il dialogo tra tutti i soggetti coinvolti nel servizio: a illustrarle è Maurizio del Re del Gruppo Veolia, secondo cui “il problema da risolvere è quello del corretto dialogo tra autorità, enti di governo e operatori, tutta la supply chain del ciclo dell’acqua”. Un tema a cui “possono concorrere expertise e conoscenze di tutti i soggetti coinvolti nel settore”. Il ricercatore del Dipartimento di Ingegneria civile, chimica, ambientale e dei materiali dell’Università di Bologna Andrea Bolognesi fa i conti con i mancati investimenti per il servizio di depurazione in Italia e con le sanzioni europee a riguardo. La mappa delle infrazioni vede protagonista il sud “ma regioni come Liguria e Lombardia non sono da meno” dice il ricercatore. Anche nella distribuzione degli interventi realizzati spicca il Sud Italia “mentre regioni considerate più all’avanguardia hanno realizzato un numero inferiore di lavori”. Yos Zorzi, direttore tecnico di Sinergia (società di servizi nel settore dell’ingegneria civile, idraulica ed ambientale) affronta poi il tema della modellazione dei sistemi di distribuzione idrica per la pianificazione degli interventi di implementazione delle reti.
Ammonta a 751 milioni di euro l’investimento programmato per il servizio idrico in Emilia-Romagna tra il 2016 e il 2019, “dove gli interventi sulla depurazione stanno prendendo il sopravvento su quelli sulla fognatura”, spiega il responsabile dei servizi di pianificazione finanziaria dell’Agenzia Territoriale dell’Emilia Romagna per i Servizi Idrici e Rifiuti ATERSIR Stefano Santandrea. In seguito alla legge regionale 201 del 2015, è stato definito quindi l’ordine di priorità degli interventi, dove il primo piano spetta agli agglomerati dai 200 ai 2 mila abitanti, all’abbattimento dell’azoto e alla riduzione dell’inquinamento da acque meteoriche.
Pier Francesco Pighetti, direttore di BolognaFiere, dà appuntamento ad H2O, che si terrà a Bologna dal 19 al 21 ottobre. “Nell’edizione 2016 – dice – diamo voce anche a temi che erano rimasti sottotraccia, come quello del trattamento delle acque industriali e quello del gas”.
Quello svolto a Ravenna è il quarto di cinque eventi del Roadshow di H2O, iniziativa di H2O Academy finalizzata ad avvicinare i territori alla regolazione e allo sviluppo dei servizi a rete. Si è parlato infatti di regolazione a Cosenza, di gestione a Palermo e di industria dei servizi a rete a Bari. L’ultimo appuntamento del Roadshow, dedicato ad acqua e territorio, è in programma a luglio a Venezia e a Sestri Levante.